La fototerapia, dal greco “terapia con la luce”, sta diventando la nuova frontiera delle terapie curative.

Che la luce sia una risorsa ineguagliabile è una certezza che condividiamo tutti.

Che oltre a riscaldare e rigenerare abbia proprietà curative, forse non è noto a tutti.

Quando nasce la fototerapia e come aiuta il nostro corpo

Nel 1903, il Dottor Niels Finsen ricevette il Premio Nobel per la medicina o fisiologia per avere usato una fonte di luce artificiale per trattare una forma di Lupus.

Di conseguenza, Finsen è considerato il padre moderno della fototerapia.

La fototerapia sfrutta la capacità naturale della luce di regolare una serie di funzioni del nostro organismo.

Queste funzioni sono indispensabili per mantenere un buon equilibrio fisico e psicologico come il sonno, l’appetito, il tono dell’umore e il desiderio sessuale.

La luce funziona, infatti, come un timer che sincronizza il ciclo sonno/veglia e controlla la produzione di alcuni ormoni.

Ormoni come la melatonina, che a loro volta condizionano la disponibilità di alcuni neurotrasmettitori come la serotonina.

Gli sviluppi della fototerapia, i primi casi di successo

L’applicazione della fototerapia si è sviluppata negli anni ‘80, a seguito dello studio di una particolare forma di depressione con sintomi ricorrenti e caratterizzati da un modello di stagionalità: il disturbo affettivo stagionale (SAD).

A seguito di tale applicazione, oltre a confermare la propria efficacia come aiuto per la cura di diverse forme di depressione, la fototerapia si è rivelata utile per il trattamento dei disturbi di sonno. 

Durante la terapia il paziente è messo vicino a una fonte di luce che può essere naturale, ma nella maggior parte dei casi è artificiale: si tratta della light box.

Nei Paesi scandinavi, ma anche in Canada e negli Stati Uniti la light therapy è molto diffusa come terapia antidepressiva.

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Gli altri effetti positivi della fototerapia

La fototerapia è spesso utilizzata nella cura della psoriasi.

L’esposizione della cute malata alla luce è un beneficio importante in questi casi.

Le radiazioni selezionate infatti hanno sulla psoriasi un effetto anti-infiammatorio e immunomodulante.

Diverse ricerche hanno dimostrato una stretta correlazione tra i ritmi circadiani e i disturbi dell’umore associati alla gravidanza.

In alcuni centri americani sono stati riportati miglioramenti del 75% dopo due settimane di fototerapia.

La fototerapia è stata utilizzata con successo anche nei casi di sindrome delle abbuffate notturne (Night Eating Disorder), serio disturbo del comportamento alimentare.

In questi casi è consigliato l’uso della fototerapia che regola la secrezione del cortisolo, l’ormone dello stress, riducendo l’incontrollato desiderio alimentare.

Anche per i bambini colpiti da sindrome da deficit di attenzione e iperattività è consigliata la fototerapia, che agisce sulla serotonina e migliora il tono dell’umore del bambino favorendone il riposo.

Il futuro della terapia con la luce

Gli ultimi studi confermano il positivo utilizzo della fototerapia per il trattamento delle cefalee, dei disturbi del comportamento, della sindrome premestruale e del calo di desiderio sessuale.

L’ultima frontiera della fototerapia sfrutta una moderna tecnologia medica, dei piccoli cerotti, capaci di utilizzare la luce riflessa attivata dal calore corporeo.

Il risultato è un metodo sicuro, efficace e provato clinicamente per migliorare la propria salute.

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